Popcorn Time, il software per i film pirata che fa tremare Hollywood.  Come Netflix o iTunes ma illegale: basta installarlo e con pochi clic si usa. Anche la dimostrazione che servono più piattaforme (legali) facili e con una scelta ricca I popcorn sono il simbolo del cinema commerciale: distraggono dalla visione del film, lasciano un discutibile afrore in sala e sporcano. Ma non è per questo motivo che Hollywood teme un programma appena nato, Popcorn Time. Già soprannominato il Netflix pirata, permette di vedere film online (in alta definizione, anche in Full Hd) ma, e qui è la magagna, lo fa gratuitamente e pescando i torrent, file che permettono di scaricare film, musica e giochi spesso coperti da diritto d’autore.

I torrent esistono da parecchio tempo e sono utilizzatissimi nel mondo ma chi l’ha provato afferma che Popcorn Time rende la loro visione «così semplice che neanche ci si accorge che è illegale». Prima per il download si dovevano scaricare programmi ad hoc, cercare i file, accertarsi della loro qualità e poi aspettare di scaricarli. Ora invece basta installare un programmino da 20 megabyte, cercare il film e il gioco è fatto. Il software infatti scarica il film durante la visione. Un’applicazione del genere induce tre domande. La prima è per quale motivo ben 60 persone lavorano a spron battuto su questo programma del tutto gratuitamente quando probabilmente non offrirebbero i loro servigi gratis a nessuna azienda (almeno per ora la volontà degli autori di Popcorn Time non è quella di monetizzare con banner pubblicitari). La seconda è che Popcorn Time può uccidere sul nascere i film on demand, che qui da noi sono ai primi passi (con servizi come iTunes, Google Play, Chili e così via). La terza è che dei ragazzi riescono a creare un’applicazione semplice e immediata laddove colossi miliardari offrono soluzioni limitate. Netflix ha già permesso di ridurre la pirateria cinematografica puntando sull’immediatezza del suo programma ma, tanto per dire, in Italia non c’è. L’industria del cinema inoltre poi inserisce blocchi regionali per tenere separati i mercati (esempio: perché la serie Breaking Bad è disponibile in Blu-ray negli States ma non qui?), si interessa poco al pubblico di nicchia e ancor meno alla produzione indipendente (provate a cercare un film poco noto sulle attuali piattaforme...). E solo di recente - e neanche in tutti i casi - permette di vedere i film in lingua originale sottotitolata. Popcorn Time potrebbe infliggere un colpo pesante all’industria del settore. Ma potrebbe anche essere un potente stimolo per offrire anche da noi una piattaforma facile, con una scelta ricca e variegata, meglio se dai prezzi abbordabili (qualcuno ci sta provando). È il momento (forse) di rendere più snella la cessione di diritti, di guadagnare un po’ meno all’inizio ma di incassare di più dopo mettendo all’angolo l’illegalità. I pirati ce l’hanno fatta, i colossi non possono tirarsi indietro. 

di Alessio Lana

 

       
         
Fonte:  http://www.corriere.it/index.shtml
Link diretto: http://www.corriere.it/tecnologia/14_marzo_12/popcorn-time